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Ripartire attraverso l’arte: le opere degli Ospiti della REMS in mostra

Il 10 dicembre a Pianezza, nella cornice di Villa Casalegno, si è inaugurata una mostra che intreccia passato e presente, offrendo una riflessione profonda sulla storia della riabilitazione psichiatrica in Italia. Al centro dell’esposizione vi sono le opere artistiche degli Ospiti della nostra REMS Anton Martin di San Maurizio Canavese, testimonianza viva di un percorso di riabilitazione e rinascita. Accanto a queste, il reportage fotografico “Nocchier che non seconda il vento” del fotoreporter Max Ferrero offre uno sguardo sul passato degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), superati dalla riforma che ha introdotto le REMS.

Questo dialogo tra passato e presente, tra la denuncia delle condizioni degli OPG e la speranza rappresentata dalle REMS, crea una narrazione potente e carica di significato. Mentre le toccanti fotografie di Ferrero documentano un passato complesso, le opere degli Ospiti della REMS danno voce a un presente in cui la riabilitazione e l’umanità sono al centro del percorso di cura.

Oltre all’esposizione, la mostra invita i visitatori a diventare parte attiva di questa esperienza. Un tavolo appositamente allestito consente di lasciare messaggi, impressioni e pensieri, creando un dialogo tra chi visita e chi vive quotidianamente il percorso di riabilitazione. Questo spazio condiviso rappresenta un ponte tra due mondi, un’opportunità per superare pregiudizi e comprendere l’umanità che accomuna tutti.

 

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REMS e OPG: facciamo chiarezza

Le REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) sono strutture sanitarie dedicate alla cura e alla riabilitazione di persone con disturbi psichiatrici che hanno commesso reati e necessitano di un supporto terapeutico strutturato.

Nate nel 2015 dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), le REMS si distinguono per un approccio centrato sulla cura della persona, piuttosto che sulla detenzione. Queste strutture offrono percorsi terapeutici personalizzati, volti a promuovere il benessere psicologico e il reinserimento sociale.

L’ingresso in una REMS è disposto dall’autorità giudiziaria, che valuta le condizioni cliniche e il bisogno di un percorso riabilitativo. Un modello innovativo, dove sicurezza e attenzione al recupero si intrecciano, valorizzando la dignità e i diritti delle persone assistite.

 

 

Jaretti Sodano: l’impegno per le persone 

Durante l’inaugurazione, il professor Alessandro Jaretti Sodano, Direttore della REMS Anton Martin, ha condiviso un intervento significativo. Le riforme, come la legge 81 che ha istituito le REMS, hanno senso solo se vengono applicate con impegno. E l’impegno arriva dalle persone. A me piace parlare delle persone: i pazienti possono essere difficili, complessi, impegnativi. Ma noi, passate il termine, gli vogliamo bene, ha detto Jaretti.

Il professor Jaretti ha elogiato il lavoro del team della REMS, descrivendolo come “assolutamente stupendo” per la passione e la dedizione dimostrate in un contesto tanto complesso. Noi come Fatebenefratelli mettiamo davvero il paziente al centro, credendo fermamente nella riabilitazione come recupero della persona. Ogni giorno affrontiamo un lavoro difficile, ma lo facciamo con entusiasmo e amore.

 

Dante Viotti: un sistema integrato e virtuoso

Il dottor Dante Viotti, Direttore del Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese, ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato per il recupero e il reinserimento sociale dei pazienti. Abbiamo costruito un circolo virtuoso che parte dalla REMS e prosegue con strutture di secondo e terzo livello, come la comunità forense Benedetto Menni e la comunità alloggio Il Melograno. Questo sistema consente ai pazienti di essere accompagnati gradualmente verso una nuova normalità sociale".

Viotti ha poi richiamato i valori fondanti dei Fatebenefratelli, citando il loro impegno secolare per la centralità della persona, l’umanizzazione delle cure e l’approccio integrale. “Unire tradizione e professionalità è il nostro valore aggiunto. Questo non è solo un beneficio per i pazienti, ma anche per il territorio e la comunità.” Ha concluso ribadendo l'importanza della sinergia tra istituzioni pubbliche e realtà private: Se non uniamo le forze, rischiamo di perdere di vista il bene comune. Noi, come ente morale no profit, continueremo a lavorare accanto alla sanità pubblica, per il bene della salute di tutti.”

 

Un invito a partecipare

La mostra, aperta fino al 23 dicembre (in questo articolo maggiori dettagli), non è solo un’esposizione, ma un luogo di incontro, riflessione e partecipazione. Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento, in particolare al Comune di Pianezza e alla Regione Piemonte, per il sostegno dimostrato e la partecipazione.

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Per chiunque desideri scoprire una storia di umanità, speranza e rinascita, questa è un’occasione da non perdere. Le opere degli Ospiti della REMS raccontano più di quanto le parole possano fare: raccontano vite, percorsi, emozioni. E aspettano anche il tuo messaggio per completare il dialogo iniziato.

 

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