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Bambini soldato in Africa: un fenomeno sempre più diffuso

12 febbraio 2022

Il 12 febbraio è la giornata internazionale contro l’impiego dei bambini soldato. Una delle problematiche diffuse nel continente africano, infatti, riguarda proprio l’arruolamento di giovani e bambini da parte di gruppi armati, che da anni portano avanti conflitti che mettono in pericolo la vita della popolazione. 

Un fenomeno preoccupante, contro il quale è importante combattere per garantire ai più giovani una vita migliore. Ne parliamo in occasione di questa giornata, continua a leggere per saperne di più!

In questo articolo parleremo di:
- La diffusione dei conflitti in Africa 
- I bambini soldato in Africa
- Covid-19 e bambini soldato: l’impatto della pandemia sul fenomeno

 

La diffusione dei conflitti in Africa

Una delle principali problematiche che caratterizzano il territorio africano riguarda la diffusione di conflitti, che ogni anno determinano migliaia di vittime, spesso civili. 

Sono molteplici, infatti, le organizzazioni terroristiche presenti nel continente, che da anni portano avanti conflitti e mettono in pericolo la popolazione. Le ragioni alla base dei conflitti sono molteplici: dalle differenze di ideologie religiose alle rivendicazioni territoriali, l’azione di questi gruppi armati ha un immediato effetto sulla sicurezza di tutto il territorio.  

Una situazione così complessa costringe in molti casi le persone a fuggire alla ricerca di condizioni di vita migliori. Un fenomeno diffuso in Africa, infatti, è lo sfollamento interno, espressione che fa riferimento a quelle persone che, a causa di condizioni di vita insostenibili, si vedono costrette a lasciare il proprio territorio, rimanendo però all’interno dei confini del proprio paese.

Lo conferma il report “Children and Youth in Internal Displacement”, secondo cui nel corso del 2021 la maggior parte degli sfollamenti interni (11.558.000 milioni) in Africa subsahariana è stata causata dalla diffusione di conflitti e violenza.

E se i conflitti rappresentano una minaccia per tutta la popolazione, va considerato che i più giovani sono in molti casi la categoria di persone più vulnerabile. Secondo un report di Save the children, circa 142 milioni di bambini in tutto il mondo vivono in aree colpite da conflitti, e milioni di altri sono costretti a fuggire per cercare rifugio altrove. Un dato che mette in evidenza la radicale diffusione del problema, e l’importanza di agire per contrastare questa minaccia. 

 

Hai mai pensato di partire come volontario per l'Africa? Clicca qui in basso e scarica la nostra infograficapotrai scoprire alcune informazioni utili da conoscere per chi vuole fare un'esperienza di volontariato in un territorio africano!

Infografica sul volontariato in Africa

 

I bambini soldato in Africa

Risulta quindi evidente che la diffusione di conflitti rappresenta già di per sé una sfida complessa: tuttavia, un’ulteriore problematica ad essa legata riguarda il fenomeno dei bambini soldato. Secondo la definizione dell’Unicef, tale espressione fa riferimento a:

tutti i giovani di età inferiore ai 18 anni che fanno parte di qualunque forza armata o gruppo armato, regolare o irregolare che sia, a qualsiasi titolo - tra cui i combattenti, i cuochi, facchini, messaggeri e chiunque si accompagni a tali gruppi, diversi dai membri della propria famiglia. La definizione comprende anche le ragazze reclutate per fini sessuali e per matrimoni forzati.

I territori dell’Africa occidentale e centrale sono alcune delle zone al mondo in cui il fenomeno è maggiormente diffuso, soprattutto nelle regioni del Congo, Burkina Faso, Nigeria, Sudan. Qui, migliaia di bambini negli ultimi anni sono stati arruolati per combattere guerre civili. 

Le cause che portano alla diffusione del fenomeno sono molteplici: se in molti casi i piccoli vengono rapiti, minacciati e costretti a combattere rischiando la vita, in altri sono i giovani stessi che, a causa delle condizioni di povertà in cui vivono, si vedono costretti ad arruolarsi. 

Ma qualsiasi sia la causa che porta i giovani a combattere, una cosa è certa: il reclutamento dei bambini porta gli stessi a perdere la vita o a subire lesioni gravissime, come amputazioni, paralisi, perdita della vista o dell’udito, che compromettono per sempre la loro qualità di vita. 

Bambini soldato Africa

 

Covid-19 e bambini soldato: l’impatto della pandemia sul fenomeno

Va infine sottolineato che se il fenomeno del reclutamento dei bambini era già diffuso, l’esplosione della pandemia da Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione.

Con la diffusione della pandemia, infatti, molti degli stati in cui si svolgono conflitti non sono riusciti a erogare né i servizi sanitari né i servizi scolastici. 

Ed è soprattutto la chiusura delle scuole che ha esposto maggiormente i più giovani al reclutamento da parte dei gruppi armati: la scuola, infatti, non rappresenta solo un luogo in cui ricevere la formazione di base, ma anche un ambiente di protezione, che tiene i bambini lontani dalla strada e li forma affinché possano trovare un buon lavoro e costruirsi una vita migliore. Diventa quindi fondamentale preservare la scuola anche in situazioni di crisi, per garantire ai bambini la formazione e la protezione di cui hanno bisogno.

 

È quindi chiaro che il reclutamento di bambini soldato è un vero e proprio crimine, estremamente diffuso nel continente africano e contro cui bisogna combattere, per salvaguardare tutti i giovani che hanno bisogno di aiuto. 

UTA Onlus è un’Associazione benefica che si occupa di aiutare la popolazione del Togo e del Benin. Da anni sosteniamo i bambini africani che hanno bisogno di aiuto, raccogliendo fondi a favore degli Ospedali di Afagnan e Tanguiéta
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