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La dipendenza da sostanze, come la droga, è un subdolo nemico per la nostra salute: capace di provocare sensazioni in un primo momento positive, spinge a ripeterne l'assunzione danneggiando sempre di più la salute psicofisica.
L'uso e la dipendenza da droga è un fenomeno diffuso, sebbene non legale. In questo articolo approfondiremo:
- Gli utilizzatori e le sostanze più usate per chi ha una dipendenza da droga
- Dipendenza da droga e frequenza di assunzione
- Dipendenza da droga: focus giovani
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Le ultime Relazioni al Parlamento pubblicate dal Dipartimento di politiche antidroga nel 2023 evidenziano dei dati ancora preoccupanti per la situazione della dipendenza e dell'uso della droga in Italia.
In particolare si stima che oltre 14milioni e 300mila persone residenti in Italia, con età compresa dai 18 agli 84 anni, abbia fatto uso di almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita. Sebbene il consumo di droga nella vita sia diminuito nel corso degli ultimi anni, è invece in rialzo il numero di persone che ne ha fatto uso nel corso nel 2022, ultimo periodo di indagine.
Fonte: CNR-IFC
Più nel dettaglio nel 2022, l’utilizzo di sostanze è stata preponderante nel caso genere maschile, con un rapporto di genere pari a 1,5 e con percentuali che diminuiscono all’aumentare dell’età. In particolare ne hanno usufruito il:
Ma quali sono le sostanze più usate? Secondo lo studio, la più comune è la cannabis, a cui seguono oppiacei e oppioidi, cocaina, sostanze stimolanti, allucinogene e New Psychoactive Substances ovvero le cosiddette Nuove Sostanze Psicoattive (NPS).
Considerando la cannabis, sostanza più utilizzata, 13milioni e mezzo di 18-84enni ne hanno fatto uso almeno una volta nella vita; oltre a 4 milioni di persone l'hanno assunta nel corso del 2022. Dati in costante crescita dal 2011 all'ultima rilevazione del 2023.
Ma quanto spesso viene assunta una sostanza?
La cannabis dalle 3 alle 19 volte all'anno per il 32% degli utilizzatori e oltre 40 volte per il 21%. Per quanto riguarda la cocaina, il 42% ha ripetuto l'assunzione al massimo 2 volte in un anno, il 25% da 3 a 5 volte, il 18% dalle 6 alle 19 volte e il 15% oltre alle 19 volte.
Tra chi ha fatto uso di sostanze stimolanti nel 2022, il 31% lo ha fatto al massimo in 2 occasioni; il 33% dalle 3 alle 5 volte e il 36% delle persone ha superato le 6 assunzioni. Infine, il 58% di chi ha provato gli allucinogeni ha ripetuto due volte l'esperienza, il 23% dalle 3 alle 9 volte e il 19% almeno 10 volte nel corso del 2022.
Va sottolineato come chi ha una dipendenza da droga può ricorrere all'uso di più sostanze diverse, si tratta dei cosiddetti poliutilizzatori. Nel 2022, sono stati circa l'1,8%. Tra questi il:
Forti evidenze si hanno se si considera che il 40% di persone (1 milione e 600mila) fanno uso di cannabis in situazioni a rischio, mettendosi ad esempio alla guida di un veicolo subito dopo l'assunzione.
Nel 2022, circa 990mila studenti tra i 15 e i 19 anni dichiarano di aver fatto uso, almeno una volta, di una sostanza illegale: un dato che torna a essere in crescita dopo un rallentamento registrato nel 2018.
La cannabis e i suoi derivati sono la sostanza maggiormente acquisita dai ragazzi, cui seguono NPS, inalanti e solventi, stimolanti, allucinogeni, cocaina, anabolizzanti e oppiacei. Ben il 69% conosce il modo con cui procurarsela: i luoghi maggiormente indicati sono la strada e presso uno spacciatore anche nei pressi dell'Istituto scolastico, i locali, le discoteche e le case degli amici.
Negli ultimi anni torna a crescere il consumo di cocaina anche i consumi fra i giovanissimi (15-19enni): nel 2022 circa 44.000 studenti ammettono di averla assunta.
L'adolescenza è un periodo di forti cambiamenti che può spingere i ragazzi a esperire ansia sociale e quindi a provare nuove sostanze inducendoli a comportamenti rischiosi. Nel 2022, circa il 10% degli accessi al Pronto Soccorso per cause correlate alla droga hanno coinvolto minorenni, il 14% ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni.
In aggiunta all'uso e alla dipendenza da droga, negli ultimi anni, sono aumentati anche i comportamenti a rischio e potenzialmente additivi correlati al fumo, al binge drinking, a Internet e alle nuove tecnologie. In questo panorama, l'aiuto di professionisti risulta quanto più fondamentale.
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