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Donazioni in Italia: com’è cambiato lo scenario con la pandemia

23 novembre 2022

Le donazioni destinate alle Onlus rappresentano una risorsa fondamentale per queste organizzazioni, che non potrebbero svolgere le proprie attività senza il contributo dei donatori. L’esplosione della pandemia, tuttavia, ha modificato il panorama delle donazioni in Italia.

Per saperne di più, continua a leggere!

In questo articolo parleremo di:

- L'impatto della pandemia sulle donazioni
- L'impatto della pandemia sul volontariato
- La pandemia determina nuove modalità di donazione

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L’impatto della pandemia sulle donazioni

Le organizzazioni non profit svolgono un ruolo estremamente importante: il loro operato porta infatti molteplici benefici a tantissime persone che hanno bisogno di aiuto. Va inoltre sottolineato che tutto questo non sarebbe possibile senza il costante sostegno dei donatori, che con il loro contributo permettono agli enti non profit di portare avanti le proprie iniziative. In Italia sono tantissimi gli individui che ogni anno si impegnano nel sostenere cause sociali che considerano importanti: a tal proposito, il Global Trends in Giving Report (2021) mostra come l’86% dei soggetti italiani partecipanti all’indagine si sia dichiarato donatore.

Tuttavia, va sottolineato che l’esplosione della pandemia da Covid-19 ha determinato una forte battuta d’arresto per il mondo del non profit. Nel corso del 2020, infatti, gli italiani si sono dimostrati estremamente generosi, ma la pandemia ha modificato in gran parte i loro atteggiamenti e comportamenti di donazione.

In particolare, secondo l’indagine Noi doniamo (2021), condotta ogni anno dall’Istituto Italiano della Donazione, l’emergenza sanitaria ha determinato un forte spostamento delle donazioni degli individui dalle cause a cui hanno sempre donato tramite le organizzazioni non profit verso nuovi protagonisti, in particolare gli Ospedali e la Protezione Civile.

Nel corso del 2020, infatti, il 53% degli enti non profit ha dichiarato di aver registrato un decremento di entrate totali. Un dato che evidenzia il notevole impatto negativo che la pandemia da Covid-19 ha avuto su queste organizzazioni. Tuttavia, va anche evidenziato che tale percentuale scende al 39% nel 2021, mostrando un segnale di ripresa e di ritorno alla situazione pre-pandemica per il Terzo settore.

Si parla inoltre di un effetto “long Covid: nel 2021, infatti, a distanza di un anno dall'esplosione della pandemia, si osserva un calo del numero di italiani che ha donato ad un’associazione non profit: si arriva infatti ad un 12% di soggetti donatori nel 2021, contro il 13,4% che aveva caratterizzato il 2019 e il 14,3% nel 2020.

Donazioni pandemia


L’impatto della pandemia sul volontariato

Anche il settore delle donazioni di tempo e di capacità, e cioè quello del volontariato, è stato duramente colpito dalla pandemia: nel corso del 2020, infatti, il 45% delle organizzazioni non profit ha dovuto interrompere le proprie attività con i volontari, complici l’obbligo di restare chiusi in casa nonché la paura del contagio da parte degli individui. A tal proposito, l’indagine Noi doniamo (2021) mostra come l’attività in associazioni di volontariato sia stata abbandonata da più di 300.000 persone nel corso del 2020 (passando da 5,174 milioni a 4,849 milioni di volontari).

Nonostante ciò, la pandemia ha anche rappresentato un punto di svolta per le organizzazioni di volontariato. Secondo il report “Covid-19 e Terzo settore: uno sguardo in profondità” (2020), pubblicato dal Centro di Ricerca Maria Eletta Martini, la pandemia è stata un’occasione per un nuovo inizio per il mondo del volontariato.

Secondo i soggetti intervistati, infatti, l’emergenza sanitaria ha spinto le realtà che operano nel Terzo settore verso un miglioramento dei servizi e del proprio ruolo sul territorio, e verso l’acquisizione di una diversa consapevolezza. Si è pertanto diffusa la convinzione, tra chi opera in questo settore, che in futuro le attività verranno organizzate e svolte in maniera diversa, con l’obiettivo di poter reagire e continuare a portare avanti le proprie iniziative anche in situazioni di emergenza.

 

La pandemia determina nuove modalità di donazione

La pandemia ha anche portato ad una diffusione di nuove modalità di donazione.

Negli ultimi anni si è infatti assistito ad una forte crescita dell’utilizzo delle piattaforme online per le donazioni: lo conferma l'indagine Donare 3.0, secondo cui nel 2018 la percentuale di soggetti che ha effettuato una donazione ad un ente del Terzo settore tramite piattaforme digitali era del 27%, mentre nel 2021, in soli tre anni, tale percentuale raggiunge il 35%, mostrando una crescente preferenza da parte degli individui dei dispositivi digitali per le proprie donazioni.

Inoltre, si osserva allo stesso tempo un calo delle donazioni di denaro in contanti, che passa da un 40% registrato nel 2018 ad un 27% registrato nel 2021.

In particolare, tra le piattaforme digitali, negli ultimi anni è cresciuta la percentuale di donatori che utilizza il computer per le proprie donazioni, che arriva al 71% nel 2021. Tale strumento viene infatti preferito quando si tratta di donare, soprattutto dalle generazioni più adulte.

 

 

È quindi chiaro che la diffusione della pandemia ha modificato il panorama delle organizzazioni non profit: il suo impatto, tuttavia, non è stato esclusivamente negativo.

Se, da un lato, l'emergenza sanitaria ha portato a una riduzione delle donazioni destinate agli enti del Terzo settore, dall'altro ha anche accelerato alcuni processi, come l'utilizzo delle piattaforme online per le donazioni e l'acquisizione di una maggior consapevolezza da parte delle organizzazioni non profit.

Va infine sottolineato che oggi le donazioni stanno tornando ai valori pre-pandemici, e si inizia ad assistere a segnali di ripresa per gli enti del Terzo settore

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