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La protezione dei diritti umani: intervista al Dott. Santoianni e Fra Gian Carlo Lapić

La protezione dei diritti umani e la sicurezza delle persone più fragili nella società sono obiettivi fondamentali per ogni comunità. Nel contesto dei minori e degli adulti vulnerabili, il fenomeno degli abusi e dei maltrattamenti rappresenta una sfida critica che richiede l'adozione di misure preventive efficaci. La prevenzione di tali forme di violenza si concentra sulla riduzione dei rischi e sulla creazione di un ambiente sicuro, in cui i diritti e il benessere di chi è più vulnerabile siano preservati.

Per approfondire il tema, abbiamo intervistato Fra Gian Carlo Lapić, frate dell’Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli fondato da San Giovanni di Dio e Alessandro Santoianni, Direttore della Residenza Protetta Villa San Giusto.

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La parola a Fra Gian Carlo Lapić: l'impegno dell'Ordine

"Tutte le forme di abuso costituiscono un tradimento della fiducia e un uso illecito di potere da parte di una o più persone nei confronti di un minore, di un adulto fragile o di una persona anziana. Un comportamento del genere provoca un danno alle vittime, che si sentono minacciate, impotenti e umiliate." spiega Fra Lapić.

"L'abuso può causare alla persona che ne è rimasta vittima un dolore e una sofferenza che durano a lungo nel tempo.
L'abuso può assumere forme diverse, e può accadere in diversi ambienti. Può essere perpetrato da persone che conoscono la vittima o da estranei. Un minore o un adulto fragile può subire nel tempo più di un tipo di abuso."
 
"Dobbiamo fare una formazione capillare per conoscere fino in fondo questo fenomeno e le cause che possono portare alla sua manifestazione. È un tema di fondamentale importanza. Un tema per il quale l’Ordine cerca di informare e formare. Lo scopo di tale formazione non è solo la gestione dell'abuso accaduto: è fondamentale che in ogni nostro Centro si crei una coscienza critica relativa alla prevenzione." approfondisce Fra Gian Carlo.
 
"Tutto il nostro sforzo è relativo alla creazione di una coscienza comune per la prevenzione. Come? Facendo, appunto, formazione. Occorre parlare, incontrarsi, informarsi, vedere cosa può accadere e cosa dobbiamo fare, come procedere, come proteggere ulteriormente sia l’accusato e anche il nostro assistito. Il fenomeno in sé è un processo molto delicato." specifica Fra Gian Carlo Lapić.

Nel contesto attuale, l'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio ha stabilito politiche e procedure per garantire Fiducia, Sicurezza e Trasparenza nelle situazioni di carenze di Ospitalità, Professionalità e Rettitudine, in particolare nei casi di abuso su minori e adulti fragili.

La politica dell'Ordine è quella di adottare tutte le misure necessarie per proteggere da ogni forma di abuso e per rispondere adeguatamente alle accuse e ai sospetti di abuso. Inoltre, l'Ordine si impegna a cooperare con le autorità civili e sanitarie e a segnalare eventuali abusi secondo le proprie politiche di protezione.

"Proprio il nostro Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio nel rispetto per i suoi Principi, nel rispetto del Carisma e della Missione, come sottolineato nel documento fondamentale del nostro Ordine, che è la «Carta d'Identità», si impegna a fornire la migliore assistenza e protezione possibile ai minori e adulti vulnerabili di cui si occupa." sottolinea Gian Carlo Lapić. 
 
Nel documento «Carta d'identità dell'Ordine - L'assistenza ai malati e ai bisognosi secondo lo stile di San Giovanni di Dio», si delinea l'ambito in cui esercita la propria attività e le responsabilità che ha nei confronti di coloro che cercano ospitalità, salute e consolazione.

 

La parola ad Alessandro Santoianni: l'esempio di Villa San Giusto

Fatebenefratelli Provincia Lombardo Veneta si è dedicata attivamente alla gestione e alla prevenzione del fenomeno degli abusi e dei maltrattamenti nei confronti di minori e adulti vulnerabili.

Di seguito, riportiamo l'esempio della struttura di Gorizia, la Residenza Protetta Villa San Giusto, che può essere una chiara rappresentazione della formazione erogata a livello complessivo dall'Ordine.

La nostra Struttura ha infatti intrapreso un percorso significativo per sensibilizzare e formare tutti i suoi Collaboratori coinvolti nelle attività assistenziali e ausiliarie a favore degli Ospiti anziani e fragili.

«Alla base di questa iniziativa il nostro impegno a rendere concreto e tangibile il valore del Rispetto che è in primis rispetto della “dignità di ogni essere umano che è tale quali che siano le anomalie da cui può essere affetto, le limitazioni che può presentare o l’emarginazione sociale a cui può vedersi ridotto" (cfr. Carta d’Identità 4.1.2).» afferma il Direttore Santoianni

«Anche nelle persone anziane lo stato di non autosufficienza, di perdita della piena cognizione o di decadimento fisico non compromettono il valore della persona, che non può mai essere ricondotta ai sintomi ed alle patologie che la pregiudicano nel fisico ma non nella sua vera essenza».

 

Gli incontri formativi 

Durante le occasioni di incontro e confronto erogate nel corso di tutto l'anno, i nostri Collaboratori hanno avuto l'opportunità di partecipare attivamente e ascoltare i contributi di importanti figure quali Fra Giancarlo Lapić, il Dott. Gianmarco Giobbio e l'Avv. Piergiorgio Sammartino.

Questi esperti hanno dedicato il loro tempo ad approfondire i contenuti della politica e delle procedure adottate dalla Provincia Lombardo-Veneta riguardo alla prevenzione di abusi e maltrattamenti. Ogni incontro è stato introdotto da Fra Marco Fabello, il referente religioso della struttura, ed è stato presieduto dalla presenza autorevole del direttore sanitario, la Dott.ssa Anna Furlan, e del Direttore di Villa San Giusto, il Dott. Alessandro Santoianni.

Un numeroso gruppo di oltre 100 collaboratori della Residenza ha partecipato attivamente agli appuntamenti, dimostrando un apprezzamento significativo per l'opportunità offerta.

Questo incontro ha consentito di mettere in evidenza le complessità legate alla presa in carico delle fragilità degli anziani non autosufficienti, nonché le dinamiche che caratterizzano la relazione con loro e con i loro familiari.

È emersa la necessità di una consapevolezza completa e continua del proprio ruolo come protagonisti della cura, confermando l'importanza di tali momenti di formazione e sensibilizzazione.

«E proprio a proposito di cura, si è potuto sottolineare il suo valore inteso come presa in carico integrale della persona (care), di capacità di ascolto e, laddove possibile, di realizzazione dei desideri di chi non riesce magari più ad esprimerli piuttosto che, come gestione e trattamento della patologia e semplice risposta ai bisogni fisici e materiali (cure) del paziente.» specifica Dott. Santoianni.

«La cura intesa in questo senso è frutto di quell’approccio olistico, di quella attenzione alla relazione a 360° con la persona fragile, al contatto umano e spirituale che caratterizza il Carisma dell’Ordine e la Missione che esso ci affida.»
aggiunge.

«Proprio queste considerazioni hanno permesso, infine, di riflettere sull’attenzione che deve essere riservato al benessere dei Collaboratori, per prevenire eventuale fenomeni di burn-out e favorire l’efficacia del lavoro di equipe, oltre che la promozione di ambienti fisici e organizzativi propedeutici che possano sostenere azioni e interventi tesi alla salvaguardia degli standard assistenziali, all’appropriatezza delle prestazioni ed al miglioramento continuo.» conclude il Direttore.

 
 

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