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Sviluppo del linguaggio: le fasi e i progressi dei bambini

Lo sviluppo del linguaggio di un bambino è un processo caratterizzato da una grande variabilità soggettiva: non tutti imparano a parlare e a capire le frasi nello stesso periodo. Ogni bambino, infatti, ha delle tempistiche individuali le quali dipendono dalle singole capacità soggettive. Nonostante ciò, la letteratura individua alcune fasi principali a cui sono associati specifici progressi da raggiungere. In questo modo, un genitore può monitorare i miglioramenti e avere delle prime indicazioni sulla possibilità che il proprio figlio abbia dei Disturbi Specifici del Linguaggio oppure sia solamente un parlatore tardivo

In questo articolo approfondiremo i seguenti temi:

- Sviluppo del linguaggio, in cosa consiste?

- Le principali fasi dello sviluppo del linguaggio

- Sviluppo del linguaggio: quando preoccuparsi?

 

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Sviluppo del linguaggio, in cosa consiste?

Sebbene sia solito pensare che lo sviluppo del linguaggio si riferisca alla produzione di frasi da parte del bambino, e dunque al parlato, tale processo di crescita va ben oltre, comprendendo diverse altre competenze.

Infatti, per avere un ottimale sviluppo del linguaggio un bambino non deve solo imparare a parlare, ma anche a comprendere ciò che gli altri dicono, riconoscere i diversi suoni e capire il significato semantico della frase. In questo senso, lo sviluppo del linguaggio implica l'apprendimento sia di competenze motorie sia di competenze cognitive, nonché dello sviluppo affettivo.

Come anticipato, nonostante ci sia una certa variabilità soggettiva, la letteratura evidenzia alcune fasi evolutive proprie dello sviluppo del linguaggio. Nella progressione di tali fasi, è di fondamentale importanza la continuità e la stabilità dell'apprendimento: i miglioramenti e le abilità acquisite precedentemente devono essere la base di ciò che verrà imparato successivamente, creando un effetto "a cascata".

Nel prossimo paragrafo approfondiremo quindi le principali fasi dello sviluppo del linguaggio.

 

Le principali fasi dello sviluppo del linguaggio

Le fasi dello sviluppo del linguaggio di un bambino si suddividono secondo fasce di età. Nonostante ciò, come già affermato, alcuni bambini possono maturare in tempi diversi: i late talker, infatti, sono definiti "parlatori tardivi" proprio in virtù di un ritardo nello sviluppo del linguaggio, che non consegue però in un Disturbo Specifico del Linguaggio - come i disturbi misti o la disprassia.

Ma quali sono le fasi individuate dagli esperti?

Dalla nascita al primo anno di vita: la fase prelinguistica

In questa primissima fase di vita il neonato riconosce già la voce della sua mamma e del suo papà: non parla ancora, ma ascolta tutto. La sua attenzione è focalizzata principalmente sulle espressioni facciali e sul flusso del discorso, meno invece sulle singole parole.

Sebbene la principale forma con cui comunica a questa età sia il pianto, allo stesso tempo sa già discriminare i suoni di tutte le lingue del mondo.partire dal sesto mese lo saprà fare nei confronti della propria lingua madre, che riconoscerà come principale.

Vediamo ora quali sono i progressi che dovrebbe compiere, secondo precisi archi temporali.

  • 3-6 mesi: inizia a seguire lo sguardo degli adulti e ne condivide gli stati affettivi. In questo periodo sviluppa il sorriso sociale, ovvero impara a rispondere al sorriso dell’adulto, e inizia a produrre i primi vocalizzi.
  • 7-8 mesi: ripete le sillabe composte dalla stessa consonante, ovvero inizia la lallazione canonica. In questo periodo, impara anche a distinguere parole simili e il loro significato.
  • 9-12 mesi: sviluppa la lallazione variata, ovvero ripete le sillabe con consonanti diverse (ba-ta-ma). Durante questi mesi, riconosce le parole sulla base delle singole unità che le compongono e impara ad associare il significato alle parole stesse.

Dai 12 ai 18 mesi: la fase di transizione

Verso l’anno e mezzo di vita i bambini mostrano sempre maggiore interesse nei confronti delle conversazioni altrui e imparano a riconoscere chiaramente oggetti e ordini.

In questo periodo, il loro vocabolario dovrebbe contare una cinquantina di parole: proprio in questa fase ha inizio anche la cosiddetta “esplosione del vocabolario” ovvero il piccolo diventa cosciente che ad ogni oggetto corrisponde una parola e che le parole danno forma al mondo.

Ma non solo: in questo momento dello sviluppo del linguaggio il bambino mette in atto anche il gesto rappresentativo ovvero raffigura simbolicamente un oggetto o un’azione con la comunicazione non verbale, imitandone i movimenti. 

Dai 18 al 3° anno: la fase dello sviluppo linguistico

Andando avanti nella crescita, le fasi dello sviluppo del linguaggio del bambino si dilatano in periodi temporali più lunghi.

  • 19-24 mesi: si focalizza sulle parole che suonano in modo simile ma che hanno significati e associazioni differenti. In questa fase inizia a parlare e a fare domande usando frasi di poche parole. Si tratta infatti di un linguaggio telegrafico che non prevede ancora l'uso di congiunzioni e articoli. Dovrebbe conoscere circa 150/200 parole.
  • 25-36 mesi: pronuncia le parole correttamente e il suo vocabolario è composto da oltre un 500 termini. Ora, sa fare dei piccoli discorsi, commentare ciò che succede, fare domande e rispondere alle richieste. 

Sviluppo del linguaggio: quando preoccuparsi?

Superati i 36 mesi, il bambino non dovrebbe avere palesi problemi nella comunicazione: se così non fosse, o ve ne fosse il dubbio, diviene essenziale contattare un logopedista e un medico specializzato per identificare in tempo l’emergere dei primi segnali.

I genitori hanno il difficile compito di osservare e valutare per primi i miglioramenti dello sviluppo del linguaggio del proprio figlio, così da notare eventuali campanelli d'allarme e procedere alla diagnosi o al trattamento del Disturbo.

Approfondisci alcuni DSL leggendo i seguenti articoli:

 

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