Che valore avrà la vita nel futuro? Quali sono gli obiettivi da realizzare per garantire un’elevata qualità di cura? In un’epoca di costante progresso nel campo della biomedica, della biotecnologia e di nuove scoperte di ingegneria genetica, è necessario riflettere su che posto occupa la vita e, più in particolare, la bioetica. Approfondiamo insieme in cosa consiste l’ospedale del futuro.
Il termine bioetica deriva dall’unione delle parole greche bios, cioè "vita" ed ethos, cioè “morale”.
Questa disciplina nasce intorno agli anni Settanta, in risposta alla sempre più crescente necessità di coniugare il progresso tecnico-scientifico con il mantenimento di un orientamento autenticamente umanistico.
La bioetica risponde, quindi, alle nuove sfide ed opportunità poste dalla modernità, un contesto caratterizzato da infinite possibilità, dalla sensazione che l’uomo possa dominare completamente gli eventi, ma anche dal rischio che vi possa essere una frammentazione dei valori tradizionali.
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Da un punto di vista tecnico, l’ospedale del futuro dovrà fondarsi su un nuovo “modello” che possa affrontare le sfide del terzo millennio come i cambiamenti epidemiologici, demografici e sociali, le aspettative crescenti dei cittadini, i progressi della medicina, le innovazioni tecnologiche, oltre che la necessità di mettere al centro il paziente.
La missione dell’ospedale del futuro sarà quella di assicurare, in ogni circostanza, la cura più appropriata per ogni paziente, senza discriminazioni di genere, etnia, nazionalità, religione e condizione sociale.
È fondamentale che il paziente sia messo al centro delle cure e che siano valorizzati gli aspetti relazionali e comunicazionali delle cure mediche e del rapporto tra i medici e i malati, un obiettivo che gli ospedali stanno cominciando a realizzare grazie all’impiego della medicina narrativa.
Per un approfondimento, puoi leggere l'articolo "Ascolto e assistenza: il ruolo della medicina narrativa".
L’ospedale del futuro dovrà, quindi, fondarsi su una modalità nel fare assistenza che sia in linea con il progresso medico e scientifico, ma che rispetti anche la dimensione spirituale e il senso autentico della vita.
Da un punto di vista assistenziale, bisognerà concentrarsi sulla cura integrale della vita, sull’umanizzazione dell’assistenza e sull’evangelizzazione delle cure:
Per quanto riguarda la dimensione tecnico-scientifica, l’ospedale del futuro dovrà puntare su aspetti come l’innovazione e il rinnovamento tecnologico diagnostico, terapeutico e informatico, la ricerca e la formazione, intesa come aggiornamento professionale e culturale degli operatori sanitari.
La formazione, in particolare, riguarda l’aggiornamento socio-sanitario in generale ed è rivolta tanto agli operatori medici e sociali appartenenti all’Ordine quanto quelli non legati ad esso.
La costante formazione permetterà di educare alla cultura dell’ospitalità, alle nuove competenze e ai i nuovi meccanismi operativi e di cura, per promuovere la difesa della vita e la salute della società in generale.
In un’epoca di costante cambiamento la missione dell’Ordine dei Fatebenefratelli è quella di assistere e curare i più bisognosi, rispondendo ai cambiamenti della società in continua evoluzione.
"Mutare per conservare”, questa è la visione dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio: aprirsi al mondo che cambia per continuare ad essere testimoni dei valori cristiani nell’assistenza integrale alla persona, sostenendo ogni progresso nel campo biomedico e ogni apertura al futuro, purché questi perseguano un orientamento autenticamente umanistico.
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Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.
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