Crescere nella concordia degli animi e nella carità: la vita comunitaria è una piena esperienza di comunione, realtà stessa in cui si cala e prende forma la Vocazione.
Ma che cosa significa vivere comunitariamente, in particolare per chi aspira ad essere un Fatebenefratello?
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Vivere comunitariamente è un principale tratto della fede cristiana ed è fondamento di chi intende seguire a pieno la propria Vocazione: è la vita comunitaria ad alimentare e favorire il percorso di discernimento e ad animare coloro che intraprendono questo cammino vocazionale.
Preghiera, vita contemplativa, pratica dei consigli evangelici e attività apostolica: questi sono alcuni degli aspetti che animano la vita comunitaria, che perpetua il dono di fraternità fatto dal Cristo a tutta la Chiesa. Fin dalle origini, le comunità religiose si impegnano quotidianamente nella realizzazione pratica del Vangelo: ma qual è il collante che unisce i fedeli che vivono in spirito comunitario?
Nella sua struttura, nei suoi valori cardine, nelle sue più profonde motivazioni, la comunità religiosa – espressione di comunione fraterna – è chiamata a vivere secondo il Carisma su cui fonda le sue origini. Che cosa si intende, tuttavia, per Carisma?
Come ha spiegato lo stesso Papa Francesco: “Il Signore ha ricolmato la Chiesa dei doni del suo Spirito, rendendola così sempre viva e feconda. Tra questi doni, se ne distinguono alcuni che risultano particolarmente preziosi per l’edificazione e il cammino della comunità cristiana: si tratta dei Carismi. Nella prospettiva cristiana il Carisma è ben più di una qualità personale, di una predisposizione di cui si può essere dotati: il Carisma è una grazia, un dono elargito da Dio Padre, attraverso l’azione dello Spirito Santo”.
Per rispondere alla Chiamata e rendere presente il Signore nella propria esistenza è essenziale vivere in comunione con i propri Confratelli: secondo l’Ordine di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, in accordo con la Chiesa cattolica, la vita comunitaria è testimonianza di fede che non è fatta di parole, ma di azioni concrete.
Ciò non significa abitare nello stesso luogo di chi ha intrapreso il nostro medesimo cammino o partecipare ai compiti e gli atti comunitari in modo “esteriore”, come mero dovere: la vita comunitaria per un Fatebenefratello è esperienza di appartenenza e collegialità, resa possibile dalla condivisone della meta comune.
È nello stile di vita comunitario che si manifesta la nostra Missione e il Carisma del nostro Fondatore. Identificati con la nostra consacrazione ospedaliera, manifestiamo che il Signore è valore supremo e assoluto della nostra vita e che il nostro principale scopo è di fare la sua volontà: nell'accoglienza, fratellanza ed assistenza a qualsiasi bisognoso, esprimiamo l'esperienza dell'amore misericordioso del Padre.
È la vita comunitaria – e lo spirito che la guida – che fa della nostra comunità religiosa una Famiglia liberamente scelta.
Vivere ed esprimere con gioia la nostra identità e la nostra consacrazione ospedaliera: per questo siamo chiamati ad essere:
"L'Ospitalità che abbiamo ricevuto come dono, ci impegna a vivere la fraternità con semplicità": la nostra comunità religiosa è un luogo privilegiato per la fraternità e l'esperienza di Dio, dove si vive la dimensione sociale, la ricchezza del Carisma e la tradizione dell'Ordine.
La comunità, come spazio di fraternità, di preghiera e di corresponsabilità nella Missione, favorisce il processo formativo ed è scuola per le nuove Vocazioni: la Comunità formativa ha infatti il compito di educare attraverso la sua forza morale e spirituale e la sua testimonianza di fraternità ed Ospitalità.
La sua finalità è quella di aiutare a:
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