I DSA, propriamente chiamati Disturbi Specifici dell'Apprendimento, sono una serie di disturbi del neurosviluppo di un bambino e si manifestano nella difficoltà a scrivere, leggere e fare i calcoli. I DSA sono una forma neurodiversità, non una malattia, quindi distinguono coloro che hanno un diverso modo di processare le informazioni e hanno una percezione emotiva, sensoriale e cognitiva con l’ambiente differente rispetto agli altri.
Per un genitore e saper identificare i DSA è essenziale per riuscire a fornire al proprio bambino tutto il supporto necessario nella sua fase di apprendimento e di sviluppo del linguaggio.
In questo articolo parleremo di:
- DSA: le quattro tipologie principali
- Dislessia: il DSA della lettura
- Disortografia: il DSA della scrittura
- Disgrafia: il DSA della grafia
- Discalculia: il DSA dei numeri
- Come riconoscere i DSA? Sintomi e campanelli d'allarme
- Come avviene la diagnosi dei DSA?
- Certificazione DSA e scuola: perché è utile?
- L'indennità di frequenza per DSA
- Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)
- Strumenti compensativi e misure dispensative per DSA
- Qual è il trattamento per i DSA?
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I Disturbi Specifici dell'Apprendimento, la cui sigla è proprio DSA, sono una categoria di disturbi del neurosviluppo. I DSA vengono anche definiti Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento e comprendono diverse difficoltà che bambino può avere nella lettura, scrittura e nelle abilità matematiche.
Ma cosa sono di preciso i Disturbi Evolutivi Specifici dell'Apprendimento? Per coglierlo a pieno, è possibile analizzare ciascuna delle parole che definiscono la sigla DSA.
Quattro sono le tipologie di DSA: scopriamole insieme.
La dislessia è una forma di DSA che si manifesta nella difficoltà di decodificare un testo scritto. Un bambino dislessico avrà quindi problemi nella fluidità, rapidità e correttezza di lettura.
In particolare, la dislessia è di due tipologie:
Chi soffre di dislessia può avere diverse carenze. A livello metafonologico: capire le sequenze dei suoni e riconoscerli all'interno delle parole; ricordare i nomi comuni velocemente; ricordare suoni lettere e parole in sequenza. A livello visivo-percettivo si può provare la sensazione che le lettere si affollino nel testo, avere difficoltà a seguire il rigo o riconoscere stimoli visivi.
Cosa vede un dislessico quando legge. Fonte: AID
La disortografia è il DSA che coinvolge principalmente la scrittura e che si manifesta nel mancato rispetto nella trasformazione del linguaggio parlato in quello scritto. In questo senso, chi soffre di disortografia ha difficoltà nel trasformare i fonemi (i suoni delle parole) in grafemi (i simboli, le lettere).
Tra gli errori più comuni della disortografia si possono citare:
Esempio di disortografia.
La disgrafia è un'altra tipologia di DSA che riguarda difficoltà nello scrivere a mano in modo comprensibile. Spesso confuso con la disortografia questo DSA riguarda la realizzazione grafica delle parole, evidenziando quindi una difficoltà motoria che si manifesta in una scorretta conoscenza e gestione dello spazio e una bassa consapevolezza corporea.
Non si tratta meramente di "scrivere con una brutta calligrafia", la disortografia comprende diverse problematiche, come:
Non da ultimo, chi soffre di disgrafia può esperire difficoltà nell’organizzazione del materiale scolastico e nello svolgere i compiti a casa in modo autonomo.
Esempio di disgrafia.
Un'ultima categoria di DSA è la discalculia, una forma di disturbo che inficia il sistema dei numeri e del calcolo. La discalculia racchiude diverse difficoltà, come:
Gli errori comuni della discalculia si catalogano in tre macro categorie. Gli errori dei fatti aritmetici consistono nella difficoltà ricordare e nella confusione tra le regole di un sistema di calcolo (un esempio di questo errore è 6 x 3 = 21). Gli errori procedurali, invece, si riferiscono alla difficoltà di applicare o ricordare le procedure aritmetiche - come il riporto, il prestito o l’incolonnamento. Infine, si ha la dislessia delle cifre ovvero errori lessicali e sintattici legati ai numeri: comporta la confusione tra un numero e un altro oppure la difficoltà nello stabilire i rapporti tra le cifre.
Esempio di discalculia.
I singoli DSA sono spesso correlati con gli altri: come si distinguono l'uno dall'altro e come riconoscerli? Leggi l'articolo dedicato: Dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia: principali differenze tra i DSA.
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Come abbiamo anticipato in introduzione, conoscere e saper distinguere i sintomi e i campanelli d'allarme dei DSA è fondamentale per riuscire a supportare al meglio l'apprendimento del proprio bambino.
I primi sintomi di DSA compaiono già a partire dall’ultimo anno di scuola materna. Di seguito riportiamo i principali campanelli d'allarme a seconda delle fasce di età.
Quando un bimbo manifesta alcuni dei principali sintomi e campanelli d'allarme dei DSA è buona prassi effettuare dei test DSA. La richiesta dei test e della diagnosi DSA solitamente avviene per conto dei famigliari, il più delle volte incentivata dalla segnalazione degli insegnanti.
Quando effettuare quindi i test per i DSA? Un periodo ottimale sono i primi anni di scuola: in particolare 7 anni per la dislessia, disortografia e la disgrafia e 8 anni per la discalculia. Prima di quest'età è sconsigliabile ricorrere a questi test in quanto si tratta di un iter troppo precoce che non permette di osservare in modo efficace tutte le competenze dello studente.
Se vuoi conoscere i principali test per riconoscere i DSA leggi l'articolo dedicato: Il percorso diagnostico: test DSA e tipologie di valutazione.
La diagnosi di DSA non può essere fatta da chiunque. Secondo la legge 170/2010, che precisa formalmente le modalità di impegno nei confronti degli alunni con DSA e riconosce questa specifica categoria di disturbi, è necessario che vengano coinvolte due figure:
La diagnosi è svolta da un’équipe multidisciplinare formata dai seguenti specialisti: neurologo infantile, psicologo, logopedista e pedagogista. Per diagnosticare i DSA ci sono tre fasi principali.
La diagnosi di DSA è uno strumento prezioso per aiutare il bambino nella sua formazione scolastica: è l'elemento propedeutico per riuscire a vivere serenamente i DSA a scuola. Continua a leggere.
La certificazione DSA è un attestato, con valore legale, che certifica la presenza di uno o più Disturbi Specifici dell’Apprendimento e si ottiene solo a seguito di una diagnosi di DSA da parte di un team multidisciplinare. Infatti, a rilasciarla sono le strutture sanitarie pubbliche o i soggetti privati accreditati.
Ma a cosa serve la certificazione DSA? Questo documento è utile innanzitutto alla famiglia e al bambino che hanno così la possibilità di comprendere le sue modalità di apprendimento, i punti di forza e di debolezza e dare una spiegazione alle difficoltà riscontrate.
Di fatto, la diagnosi e la relativa certificazione è ciò che distingue i DSA dai BES - ovvero i Bisogni Educativi Speciali - i quali non sono soggetti a una valutazione con relativo attestato.
La certificazione dei DSA permette di accedere anche ad altri elementi: l'indennità di frequenza per DSA, il Piano Didattico Personalizzato, gli strumenti compensativi strumenti compensativi e misure dispensative. Di seguito approfondiremo ciascuno di questi elementi.
Nel mentre, se vuoi approfondire come ottenere la certificazione dei DSA scarica il nostro documento gratuito.
L'indennità di frequenza DSA è una delle risorse che il nostro Stato garantisce ai genitori per supportare al meglio un bambino affetto da Disturbi Specifici dell'Apprendimento. A normarla è la legge 289/1990 la quale definisce la possibilità per tutti i minori di ottenere un’indennità erogata dall’INPS. Un utile aiuto per le famiglie, affinché possano sostenere le spese necessarie per la formazione scolastica del bambino: dall'acquisto dei supporti tecnologici come il computer, alle visite specialistiche.
Come ottenerla? Di seguito gli step.
L'indennità di frequenza per DSA è erogata per nove mensilità, pari ai mesi di un anno scolastico, ma si può estendere a 12 mesi se il piccolo studente frequenta anche centri specialistici nei mesi estivi, fino al compimento della maggiore età.
Il Piano Didattico Personalizzato, conosciuto anche con la sigla PDP, è un documento formale che viene rilasciato dopo aver presentato la certificazione per DSA. Si tratta di una risorsa preziosa per l’apprendimento e il successo scolastico degli alunni con DSA che permette di definire un rapporto tra scuola, genitori e istituzioni socio-sanitarie volto al raggiungimento degli obiettivi formativi.
Cosa contiene un PDP per i DSA?
Il Piano Didattico Personalizzato è preparato dagli insegnanti entro il primo trimestre di ogni anno scolastico ma può essere modificato e aggiornato ogni qualvolta insegnanti e genitori lo ritengano necessario a seconda dei progressi e delle necessità del bambino.
Vuoi conoscere le differenze con il PEI (Piano Educativo Individualizzato)? Leggi l'articolo dedicato: PEI - il Piano Educativo Individualizzato - e le differenze con PDP.
Come abbiamo elencato, il PDP ha indicazioni anche di strumenti e misure utili per un bambino con DSA. Ne parleremo nel prossimo paragrafo.
Un alunno che soffre di DSA, se in possesso della certificazione, può accedere a forme di didattica personalizzata che consiste in un piano formativo che favorisce le predisposizioni e il talento del singolo studente. La didattica personalizzata deve essere concepita come un aiuto concreto, un mezzo per favorire il raggiungimento del suo personale obiettivo sulla base delle proprie capacità.
Di fatto, la didattica personalizzata per bambini con DSA prevede la definizione di specifici strumenti compensativi e misure dispensative. Ma cosa sono?
Gli strumenti compensativi supportano l'alunno nell'apprendimento minimizzando eventuali difficoltà derivate dal disturbo. Esistono diversi strumenti relativi alle macro abilità inficiate dal DSA.
Le misure dispensative invece raccolgono degli accorgimenti che esonerano l'alunno dallo svolgimento di alcune attività per lui difficili. In cosa consistono quindi nella pratica? Un bambino dislessico potrà essere esentato dalla lettura ad alta voce; chi soffre di disortografia e la disgrafia può evitare la scrittura in corsivo. Inoltre, tra le misure dispensative si hanno anche le interrogazioni programmate o la possibilità di usare il computer durante le prove scritte.
Vuoi saperne di più su come possono essere supportati i bambini in ciascun grado scolastico? Abbiamo scritto un articolo che parla di questo, differenziando le classi per ciascun grado: DSA scuola, il supporto ai bambini con difficoltà.
Supporta al meglio il tuo bambino: scarica il manuale sui DSA per genitori.
Innanzitutto va sottolineato come i DSA non siano una malattia, ma soltanto un disturbo ovvero una neurodiversità del bambino. Proprio per questo i DSA non essendo una patologie non si possono curare: si parla piuttosto di trattamento riabilitativo o di riabilitazione.
Il percorso riabilitativo per DSA dipende dalla forma del Disturbo: se lieve o grave. Nello specifico per le forme lievi di DSA possono essere più che sufficienti gli strumenti compensativi e le misure dispensative. Le forme gravi di DSA, invece, richiedono maggiori attenzioni e il sostegno di specialisti in Neuropsichiatria Infantile o logopedisti e pedagogisti.
In ogni caso, il trattamento riabilitativo per i DSA non devono focalizzarsi solo sul potenziamento delle abilità carenti, ma devono anche comprendere per la sfera emotiva e relazionale. Spesso accade che bambini con DSA possano sviluppare ansia o depressione infantile o altre disturbi emotivi: le difficoltà causate dai DSA possono inficiare sulla fiducia, autostima e motivazione.
Se vuoi approfondire cos'è il trattamento dei DSA, da cosa si compone e come valutare il suo funzionamento leggi l'articolo dedicato: Riabilitazione e trattamento dei DSA: significato, prognosi e linee guida.
Affidarsi a dei professionisti e a centri specializzati è fondamentale. Il nostro Polo Zero-17 per l'infanzia e l'adolescenza ha la possibilità di diagnosticare i DSA ed emettere la certificazione. Composto da un team multidisciplinare, mette a disposizione del bambino e della sua famiglia tutti i servizi di cui hanno bisogno. Scoprili in questo articolo: Il Polo Zero-17 per l’Infanzia e l’Adolescenza: servizi e offerta di valore.
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